Raccomandazioni per la terapia combinata anticoagulante e antiaggregante dopo intervento coronarico percutaneo nella fibrillazione atriale
La Società Europea di Cardiologia ha pubblicato un documento riguardo alla tripla terapia, molto simile alle raccomandazioni del Nord America: diminuita intensità della anticoagulazione ( rapporto internazionale normalizzato [ INR ] compreso tra 2.0 e 2.5 ), uso di Aspirina a basso dosaggio ed evitare l’uso di stent a rilascio di farmaco nei pazienti ad alto rischio di sanguinamento.
La forza della strategia europea è che viene fatta una differenziazione chiara e clinicamente facile tra impianto elettivo di stent e procedure nelle sindromi coronariche acute con e senza sopraslivellamento ST.
Nelle sindromi coronariche acute, il carico trombotico e quindi il rischio trombotico sono più grandi nella malattia coronarica stabile. Questo è probabilmente vero sia per il rischio di trombosi dello stent sia per il rischio di ictus. Queste differenze sostengono un approccio più deciso nell’ambito delle sindromi coronariche acute, ma non necessariamente a lungo termine.
In Europa, un breve ciclo di doppia terapia antiaggregante ( 1 mese ) con uno stent di metallo nudo elettivo è consigliato per i pazienti in terapia con anticoagulanti orali, mentre le raccomandazioni americane suggeriscono 1 mese di doppia terapia antiaggregante seguita da terapia antipiastrinica singola ( Acido Acetilsalicilico [ Aspirina ] o Clopidogrel [ Plavix ] ) per 12 mesi.
In una situazione ad alto rischio trombotico, gli Esperti americani consigliano la doppia terapia antipiastrinica per un anno intero dopo impianto di stent per i pazienti in terapia anticoagulante orale, mentre gli esperti europei consigliano la doppia terapia antiaggregante per 3 mesi per i moderni stent medicati
della famiglia limus e 6 mesi per gli stent a rilascio di Paclitaxel. ( Xagena2013 )
Verheugt FWA, Circulation 2013; 128: 2058-2061
Cardio2013 Farma2013
Indietro
Altri articoli
Terapia anticoagulante per la trombosi venosa splancnica
Mancano prove solide sulla gestione ottimale della trombosi venosa splancnica ( SVT ). È stata condotta una meta-analisi per valutare...
Effetto della terapia anticoagulante per 6 settimane rispetto a 3 mesi su eventi di recidiva ed emorragie nei pazienti di età inferiore ai 21 anni con tromboembolia venosa provocata: studio Kids-DOTT
Tra i pazienti di età inferiore ai 21 anni, la durata ottimale della terapia anticoagulante per il tromboembolismo venoso non...
Terapia anticoagulante orale non-antagonista della vitamina K ritardata rispetto a terapia anticoagulante orale dopo ictus ischemico acuto nella fibrillazione atriale: studio TIMING
Non ci sono raccomandazioni basate sull'evidenza sul momento ottimale per iniziare ad assumere anticoagulanti orali non-antagonisti della vitamina K (...
Valutazione del rischio di ictus senza terapia anticoagulante in uomini e donne con fibrillazione atriale di età compresa tra 66 e 74 anni senza altri fattori CHA2DS2-VASc
Esistono dati limitati da studi clinici e raccomandazioni discrepanti sull'uso della terapia anticoagulante nei pazienti con fibrillazione atriale di età...
Eventi avversi associati all'aggiunta di Aspirina alla terapia anticoagulante orale diretta senza una chiara indicazione
Non è chiaro quanti pazienti trattati con un anticoagulante orale diretto ( DOAC ) utilizzino in concomitanza Acido Acetilsalicilico (...
Terapia anticoagulante e rischio di demenza tra i pazienti con fibrillazione atriale
Uno studio ha indagato il rischio di demenza nei pazienti con fibrillazione atriale trattati con diversi anticoagulanti orali ( OAC...
Idelalisib non aumenta il rischio di sanguinamento nei pazienti con leucemia linfatica cronica, linfoma non-Hodgkin indolente, sottoposti a terapia anticoagulante / antipiastrinica
Da una post-analisi ad hoc dei dati degli studi di registrazione non è emerso che Idelalisib aumenti il rischio di...
Ruolo della terapia combinata antiaggregante e anticoagulante nel diabete mellito e nelle malattie cardiovascolari: studio COMPASS
I pazienti con malattia coronarica accertata o malattia delle arterie periferiche spesso hanno il diabete mellito. Questi pazienti sono ad...
La terapia anticoagulante orale dopo ictus riduce il rischio di eventi ricorrenti nella fibrillazione atriale
I pazienti con fibrillazione atriale sottoposti a terapia anticoagulante orale dopo un ictus hanno un ridotto rischio di eventi tromboembolici...
La ripresa della terapia anticoagulante orale dopo emorragia intracerebrale è associata a diminuzione della mortalità e a un esito funzionale favorevole
Il riavvio della terapia anticoagulante orale dopo emorragia intracerebrale ( ICH ) è associato a esiti favorevoli. E’ stata condotta una...